La democrazia repressiva e la sua battaglia contro l’odio e il complottismo

фтешафшышы

Сome accade negli ultimi anni, anche questa volta, nel mondo occidentale il mese di giugno trascorre nel nome dell’apertura e della tolleranza nei confronti delle minoranze-lobby, che nonostante tutto non sarebbero ancora abbastanza privilegiate. Ovviamente non mi riferisco solo alla recente approvazione del matrimonio omosessuale in Germania, ma anche alle oscene marce organizzate da quei covi di pervertiti delle lobby LGBT, che purtroppo in questo ultimo mese hanno avuto luogo in diverse città italiane, con tanto di demonizzazione di chi si è opposto anche in modo pacifico.

Attenzione, qui non si tratta di istigare alla violenza oppure all’emarginazione o all’odio nei confronti di quella categoria di persone con diversi orientamenti sessuali (come fanno per esempio nella filooccidentale Arabia Saudita), ma di evidenziare come la maggior parte delle iniziative politiche “umanitarie” e “democratiche” vengano usate per la distruzione della civiltà europea.

 In questa sede non ho intenzione di discutere sul fatto se l’omosessualità stessa sia un fenomeno accettabile o meno, anche perchè nonostante tutto dovrebbe pur essere ovvio a qualsiasi persona ragionevole che tale fenomeno, per motivi di buon senso, non può essere tollerato in quei casi in cui si parla dell’istituto della famiglia, oppure quando gli omosessuali diventano delle lobby che iniziano a pretendere che sia la società a doversi adattare a loro.

Ciò nonostante sono ben consapevole del fatto che per l’ameba occidentale media o per altri soggetti succubi del pensiero della Scuola di Francoforte, sia bastato leggere la parte precedente di questo articolo per giungere alla conclusione che l’autore sarebbe un pericoloso neonazista che baserebbe la sua ideologia sull’odio, la paura, il pregiudizio o magari anche sull’ignoranza (?).

In effetti capita spesso di essere accusati di sostenere idee che si basano sull’odio oppure sulle “paranoie complottiste”. In verità però basta avere un minimo di cervello e di senso critico per capire che queste accuse non solo sono dei metodi semplici per cercare di zittire l’avversario senza argomentare, ma anche delle accuse con ben poco senso, fatte principalmente con lo scopo di far leva sulla debolezza, l’ingenuità e l’ignoranza del popolino.

Per prima cosa bisognerebbe capire chi lo stabilisce che cos’è l’odio? Significa parlare di qualcuno o qualcosa  con parole sprezzanti? Oppure forse per essere accusati di questo grave crimine basta anche rivolgere una critica equilibrata esprimendo il proprio disaccordo su un determinato argomento? Questa domanda è doverosa perchè oggi vengono accusati di odio non solo quelli che istigano ad uccidere gli immigrati o gli omosessuali, ma anche chi in tono pacato si permette di dire che l’immigrazione di massa e la tutela di certe minoranze, che in Occidente diventano lobby, stia sfuggendo di mano. Eppure se si parla di odio in quanto sentimento (sentimento che prova qualsiasi essere umano) anche le frazioni politiche opposte lo provano, o volete forse dire che le varie denigrazioni mediatiche nei confronti dei movimenti nazionalisti/identitari, le aggressioni dei centri sociali non siano anche esse espressioni di odio? O forse qualcuno avrebbe anche il coraggio di insinuare che queste sarebbero solo questioni che possano stare a cuore esclusivamente a dei neonazisti complottisti ed asociali?

E qui si pone un’altra questione riguardante un altro termine oggi molto in voga, cioè il complottismo. Si tratta di un altro termine che viene usato a destra e a manca per indicare chi insinua che nei gesti e nelle affermazioni dei politici ci possa essere un secondo fine. Lasciando da parte i vari patetici accostamenti a teorie che supportano l’esistenza degli UFO, dei rettiliani, siamo davvero così sicuri che l’inaffidabilità del politico medio sia veramente una teoria basata sulla paranoia? Eppure anche in Italia, il cittadino medio non si fa alcun problema ad affermare che la politica moderna sia marcia proprio per il medesimo motivo. Questo porta alla conclusione che l’accettazione di una teoria o la ridicolizzazione di essa, di solito non dipendono tanto dalla probabilità che essa sia vera, ma dall’inclinazione politica ed ideologica di una determinata persona. Gli stessi che muovono accuse di complottismo, difatti non si fanno problemi a loro volta di riconoscere l’esistenza di complotti razzisti, omofobi o nazifascisti che siano, quando gli fa comodo. Per esempio quando dicono che Salvini ed altri politici leghisti seminino odio nei confronti dello straniero per alimentare una guerra tra poveri (?), oppure in quei casi in cui ti dicono che i movimenti populisti dell’Europa Occidentale siano finanziati da Putin. Qui, non si vuole prendere le difese di questi sopracitati soggetti, spesso ingiustamente ritenuti dei paladini dell’Europa, ma ritengo doveroso evidenziare il fatto che chi parla di complottismo lo fà o per ipocrisia, oppure perchè è semplicemente una pecora, che si illude del fatto che il mondo sia trasparente. Questo ovviamente lo dico senza negare che in molti casi siano presenti entrambi le motivazioni.

Share Button
Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *