Programma

1) Diffusione del concetto di Lombardia etnica e Grande Lombardia.

A causa delle assurde divisioni politiche interne e della creazione di enti amministrativi artificiali, il termine “Lombardia” è passato nel tempo dal definire quella che nel Medioevo si era costituita come areale etnico erede di Gallia Cisalpina e Langobardia Maior (con l’esclusione della Tuscia) all’etichettare una regione più che mutila della Repubblica Italiana. Nostro obiettivo fondamentale è quindi quello di far riscoprire, sia a chi è lombardo che a chi non lo è, qual è la vera Lombardia, a cominciare dal suo nucleo etnico nordoccidentale (il bacino idrografico del Po) per arrivare alla sua estensione granlombarda, che include tutto il Nord della Repubblica Italiana (dalle Alpi alla linea etno-linguistica Massa-Senigallia).

2) Difesa dell’identità etnica del Popolo granlombardo.

Qualsiasi discorso di tutela della nostra identità etnica sarebbe vano se prima non pensiamo a riconoscere quale sia la nostra vera origine etnica. Per decenni i Lombardi sono stati circonvenuti con l’idea di avere origini banalmente latino-mediterranee e di essere parte di un’indistinta “unica famiglia dalle Alpi alla Sicilia”, quando in realtà le nostre origini etniche sono celto-romanze, sub-mediterranee, e con un contributo germanico di superficie: per questo intendiamo fare informazione per far capire ai Lombardi quali siano le loro vere radici etniche. Considerando inoltre che il nostro bassissimo tasso di natalità e i massicci flussi immigratori, prima italiani e successivamente europei ed extra, hanno portato a una situazione in cui i Lombardi sono ormai una minoranza in numerose aree geografiche della Grande Lombardia, riteniamo che, per ragioni di tutela dell’identità etnica lombarda e della biodiversità umana, sia necessario sensibilizzare i Lombardi sull’auspicabile assunzione spontanea di una coscienza endogamica (ove con l’attributo “endogamica” s’intende il favorire le unioni tra conterranei), accompagnata da una rinascita del valore della famiglia naturale. Combattere l’estinzione della gente lombarda è un nostro ben preciso dovere morale.

3) Difesa della terra granlombarda.

Dato che la difesa della terra lombarda deve seguire imprescindibilmente quella dell’identità etnica dei Lombardi, particolare attenzione sarà dedicata ai problemi di distruzione del suolo agricolo e di deforestazione, di cementificazione selvaggia, di inquinamento, di sovrappopolazione, di invasione di organismi alieni dannosi e di degrado degli ambienti naturali originali. Cercheremo perciò di sensibilizzare l’opinione pubblica lombarda al fine di recuperare la simbiosi uomo-natura e di implementare una serie di azioni che educhino al rispetto dell’ambiente anche le popolazioni urbane, generalmente poco sensibili all’argomento. Apparirà utile specificare anche la natura climatica e geografica del territorio granlombardo, che non è mediterranea e peninsulare,  bensì sub-continentale e anello di congiunzione tra mondo propriamente mediterraneo e quello europeo continentale.

4) Difesa delle lingue della Grande Lombardia

Le lingue romanze parlate nella Grande Lombardia, cioè lombardo (transabduano, insubrico, piemontese ed emiliano), romagnolo, ligure, ladino, friulano e veneto appartengono alla famiglia delle lingue romanze occidentali (come il francese, l’occitano o il castigliano) e non alla famiglia delle lingue romanze orientali (come il toscano, il napoletano o il rumeno). Nonostante anche la Lombardia abbia accolto l’italiano (fiorentino letterario) come lingua ufficiale, è giunto il momento che i Granlombardi valorizzino adeguatamente i loro splendidi idiomi, ripulendoli dagli inquinamenti degli ultimi tempi. È in tale ottica che intendiamo fare della divulgazione scientifica e storico-linguistica circa le lingue presenti nella Grande Lombardia, con particolare attenzione all’ambito linguistico propriamente lombardo (gallo-italico puro in sostanza, galloromanzo cisalpino) nonché discutere di importanti questioni aperte come la convergenza a principi ortografici comuni e l’adozione di una koinè panlombarda che a nostro dire può essere rappresentata egregiamente dal milanese classico volgare emendato. Questo, logicamente, riferito alla Lombardia etnica, e non tanto all’intera Grande Lombardia che include ad esempio un’altra importante lingua locale come il veneto.

5) Difesa della cultura e delle tradizioni granlombarde.

La campagna di omologazione “culturale” compiuta dai media e dallo stato italiano  nell’ultimo secolo non solo ha portato le lingue della Grande Lombardia sull’orlo dell’estinzione, ma ha anche influenzato e danneggiato molte tradizioni tipiche lombarde. Daremo di conseguenza un’attenzione particolare alla valorizzazione delle ricorrenze storiche più importanti per la nostra Terra, alla riscoperta della nostra cultura eno-gastronomica, alla salvaguardia dei nostri usi e costumi meritevoli di particolare tutela e, soprattutto, al recupero del nostro stile di vita alpino-padano, caratterizzato da un’indole onesta, operosa e fedele.

6) Sviluppo e diffusione della Weltanschaung etnonazionalista razionale.

La nostra Weltanschauung è una forma di etnonazionalismo che risulta dall’analisi razionalistica della realtà e che potrebbe perciò essere definita come “etnonazionalismo razionale” (abbreviabile in etno-razionalismo).
Partendo dal presupposto che la ragione umana e il metodo scientifico sono i migliori strumenti per ottenere una conoscenza e comprensione della realtà fisica più oggettiva possibile (razionalismo), abbiamo osservato e analizzato la natura per cercare di comprenderne maggiormente i meccanismi di funzionamento e siamo giunti alla conclusione che la migliore Weltanschauung è l’etnonazionalismo, cioè quella dottrina politica che pone l’interesse della Nazione (intesa come insieme di popoli accomunati da gruppo etnico, lingua, cultura, territorio e storia) come obiettivo fondamentale e generale delle attività del settore pubblico e che considera l’etnicità quale elemento principale corroborante la comunità nazionale, e dalla quale non si può trascendere. Cercheremo di conseguenza di divulgare e attuare il più possibile la nostra Weltanschauung con i mezzi che troveremo a disposizione.

7) Autodeterminazione della Grande Lombardia.

Una soluzione ideale per tornare a essere i legittimi proprietari delle nostre terre è quella di reclamare il nostro diritto all’autodeterminazione, tornando ad essere i padroni del nostro destino, senza più dover delegare la gestione della cosa pubblica a Roma, Bruxelles o Washington.  Avendo le genti della Grande Lombardia tutti i requisiti per essere definite un’etno-nazione (a partire dal fulcro etnico nordoccidentale), alimenteremo il dibattito politico e culturale per rivendicare, tramite l’uso di riconosciuti e legittimi strumenti giuridici, il nostro diritto all’autodeterminazione al fine di edificare un etno-stato cisalpino inserito in una vera Europa dei popoli. Noi riteniamo infatti che il potere sovrano spetti alla Nazione e di conseguenza non deve essere lo Stato a legittimare sé stesso (come nel caso della Repubblica Italiana), ma la Nazione a legittimare lo Stato. Di questi tempi, in cui sia la Lombardia che l’Europa conoscono un inesorabile declino causato dagli effetti negativi della globalizzazione, promossa dagli enti sovranazionali, dal marxismo culturale (ideologia della Scuola di Francoforte) e dagli “stati-nazione” ottocenteschi, l’etnonazionalismo rappresenta l’unica via di salvezza per i popoli alpino-padani, sempre più ridotti ad essere una minoranza sulla propria terra.

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